Le origini - Storia Locale Pesaro
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Le origini

* Ho scelto questo “banner” per la mia pagina web perché può essere considerato, nella sua traduzione letterale, la mia “bandiera”. Si tratta dell’immagine di un architrave in ceramica in rilievo di una porta interna in stile liberty prodotta dalla Fabbrica Molaroni nei primi anni dello scorso secolo.
Questo banner:
– rappresenta, nel migliore dei modi, tutta l’arte ceramica che per secoli è stata il vanto della città di Pesaro e l’ha resa famosa anche all’estero.
– rappresenta il risultato di una ricerca e di un recupero di un oggetto artistico segno di un’epoca che, senza l’intervento di un appassionato intenditore, sarebbe andato perso.
– rappresenta una cultura raffinata ed uno stile di vita tipico di molti abitanti di Pesaro.
– rappresenta…quello che ho di più bello nella mia casa!

Scheda tecnica:
Nel 1968, fu decisa la demolizione di un villino in riva al mare, il Villino Ercolessi, e anche tutte le piastrelle ceramiche che componevano gli stipiti e gli architravi ceramici in rilievo di due porte interne che decoravano la villa sarebbero finite in discarica. Grazie ad un volonteroso e abile muratore, e una modesta ricompensa, le preziose piastrelle furono staccate dal muro e salvate. Le due porte erano state prodotte nel primo decennio del ‘900 dalla Fabbrica Molaroni su disegno dell’Arch. Giuseppe Brega, collaboratore e amico di Oreste Ruggeri e successivamente non ne vennero prodotte altre. La Fabbrica Molaroni pubblicò, nei primissimi anni del 1900, un ricco e prezioso catalogo che riproduce nella sua ultima pagina, a chiusura di tutta la sua importante produzione, la fotografia di uno dei due portali, ambientato probabilmente nel Villino Ercolessi.

I due portali sono citati i diversi libri dedicati allo stile liberty a Pesaro tra i quali:
– “Due momenti del Liberty a Pesaro” di Luisa Fontebuoni
– “Il Villino Ruggeri in stile Liberty a Pesaro” di Laura-Jngrid Paolucci
– “Ceramiche Artistiche Molaroni” di L. L. Loreti e J. Loreti
– “Ceramiche Ruggeri – La stagione floreale a Pesaro”
– “Società e informazione a Pesaro tra il 1860 e il 1922” di Antonio Brancati

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La ceramica artistica pesarese: le origini

Per meglio conoscere e comprendere l’arte della maiolica pesarese, e diventare suoi appassionati conoscitori, occorre iniziare ad esaminare una serie di documenti “storici”. Questi possono, forse inizialmente, apparire troppo tecnici ma la loro consultazione risulta molto utile per avere una bagaglio di conoscenze tali da apprezzare, esaminando un prodotto ceramico, le sue peculiarità e la corretta epoca in cui è stato realizzato.

Il primo documento è un documento importante per Pesaro perché “disciplina” la produzione e mette in risalto i materiali che devono essere usati nel rispetto di una tradizione secolare. Si tratta del “Disciplinare di produzione della ceramica artistica e tradizionale di Pesaro”.
Esaminiamo le quattro sezioni che lo compongono:
– la prima ha come titolo “Legislazione” e riporta i vari articoli che compongono la legge a “ Tutela della ceramica artistica e tradizionale e della ceramica di qualità” valida per tutte le città d’Italia dove esiste questo tipo di produzione.
– la seconda ha come titolo “Schede” e suggerisco di leggerla con attenzione per avere una completa panoramica della produzione ceramica di Pesaro.
– la terza “Bibliografia specifica della storia ceramica pesarese” elenca tutti i libri e tutte le ricerche mai pubblicate che hanno come argomento Pesaro e la sua ceramica. Questi libri sono consultabili presso la biblioteca del Museo Civico di Pesaro. Un elenco analogo ma più aggiornato lo si può trovare aprendo questo link:
http://opac.uniurb.it:80/sebina/opensearch/K_BIB0_PUBLIC.do?frontBackOffice=FO&idBib0=421221391457
che rappresenta una indispensabile fonte di consultazione per chi volesse approfondire le sue conoscenze sulla ceramica pesarese dal XIV secolo ai giorni nostri.
– la quarta ed ultima parte è quella in cui sono descritti tutti gli articoli del disciplinare che regola la produzione pesarese. Interessante sia l’art. 3 relativo alle materie prime da utilizzare e alle fasi produttive che l’art. 4 dove sono elencati gli stili e i decori della tradizione ceramica di Pesaro.

“I tre libri dell’ arte del vasajo” fu il primo importante trattato sull’arte della ceramica risale a circa cinquecento anni fa, e il suo autore fu Cipriano Piccolpasso (1524-1579) nato a Casteldurante, oggi Urbania, la culla della ceramica della nostra zona. A fondo pagina per chi volesse c’è la copia anastatica della prima edizione di quest’opera scaricabile.

La “Bibliografia specifica ….” che abbiamo prima esaminato, riporta, come prima voce del lungo elenco di libri pubblicati, un’opera di Givanni Battista Passeri (1694-1780) e precisamente “Istoria delle pitture in majolica fatte in Pesaro e ne’luoghi circonvincini, descritta da Giambattista Passeri, pesarese“.

Recentemente sono stati pubblicati i risultati di lunghe ricerche e studi approfonditi che hanno permesso di ricostruire la storia della ceramica pesarese a partire dal XIV secolo. I dati raccolti si sono dimostrati estremamente importanti ed hanno permesso a tutti gli studiosi di avere informazioni tali da riportare al giusto livello il valore artistico della ceramica di Pesaro dalle sue origini.
Queste informazioni sono contenute in questi due libri:

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“L’arte maiolica di Pesaro” di Paride Berardi.
Riportiamo uno scritto di Alessandro Bettini, grande studioso di ceramica pesarese e amico di Paride Berardi che così lo ricorda: “Medico dermatologo e ricercatore, ha dedicato molto del suo tempo libero alla ricerca e studio di documenti antichi, pubblicando numerosi saggi sui pittori e sulla produzione ceramica pesarese tra il trecento e il cinquecento. Di fondamentale importanza sono un saggio su Giovanni Antonio da Pesaro, il regesto di tutti i pittori presenti a Pesaro tra medioevo e rinascimento come emergono dai documenti d’archivio e, soprattutto, la storia dell’Antica Maiolica di Pesaro tra XIV° e XVII° secolo. Un testo fondamentale che ha rappresentato la svolta nello studio della storia della maiolica rinascimentale in Italia e in Europa. Come tutti i grandi precursori non fu capito e, a volte, criticato ma oggi, grazie alle sue intuizioni e ricerche, la storia della maiolica italiana è stata faticosamente riscritta attribuendo alla maiolica pesarese quel ruolo centrale che gli spetta. Nessun studioso di ceramica può, oggi, prescindere da quanto Paride Berardi scrisse nell’ormai lontano 1984. Pesaro deve essergli riconoscente.”

“Ceramisti pesaresi, nei documenti notarili dell’Archivio di Stato di Pesaro sec. XV-XVII” di Giuseppe M. Albarelli.
Un libro che raccoglie, grazie all’opera di Paolo M. Erthler, il ricco materiale rintracciato dall’Albarelli in lunghi anni di attente letture di antichi documenti che hanno permesso la raccolta di una ricca messe di informazioni sula vita e sull’attività dei maestri maiolicari pesaresi dal XV al XVII secolo, un lavoro che non coinvolge solo i singoli maestri ma anche intere famiglie di artisti-artigiani.

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Capolavori della ceramica pesarese giunti sino a noi, una raccolta mirata ad illustrare interessi artistici locali